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IMU, nuovo decreto legge: che cosa cambia, tutte le disposizioni

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Dopo proclami, promesse e smentite, finalmente lo scorso 17 maggio 2013 il governo Letta ha approvato il tanto atteso Decreto Legge "recante interventi urgenti in tema di Imposta Municipale Propria, di ammortizzatori sociali in deroga, di proroga in materia di lavoro a tempo determinato presso le Pubbliche Amministrazioni e di riduzione dei costi della politica". Entro la fine di agosto l'esecutivo ha in calendario la riforma di tutte le tasse sul mattone, con la concreta ipotesi della creazione di una service tax, ovvero un'imposta che unirebbe Imu e Tares La sospensione dell'Imu vale per prima casa e relative pertinenze, alloggi Iacp regolarmente assegnati, unità immobiliari appartenenti a cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari e per terreni e fabbricati rurali. Restano fuori invece immobili di pregio e signorili e - soprattutto - immobili materiali e industriali

Dopo proclami, promesse e smentite, finalmente lo scorso 17 maggio 2013 il governo Letta ha approvato il tanto atteso Decreto Leggerecante interventi urgenti in tema di Imposta Municipale Propria, di ammortizzatori sociali in deroga, di proroga in materia di lavoro a tempo determinato presso le Pubbliche Amministrazioni e di riduzione dei costi della politica“. Che cosa cambia dunque, in concreto, con le nuove disposizioni?

Come ampiamente anticipato, la normativa ratificata dall’esecutivo del premier Letta prevede la sospensione dell’Imu, con il posticipo della rata di giugno a settembre. Una dilazione che vale per prima casa e relative pertinenze, alloggi Iacp regolarmente assegnati, unità immobiliari appartenenti a cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari e per terreni e fabbricati rurali. Restano fuori invece immobili di pregio e signorili e – soprattutto – immobili materiali e industriali: una scelta, quella relativa a questi ultimi, fortemente criticata, dato il momento di profonda difficoltà vissuta dall’imprenditoria italiana, anche se non è detto che in futuro le cose non possano essere diverse. Come ha spiegato lo stesso Letta, infatti, il Decreto varato il 17 maggio “ci dà 100 giorni di tempo per articolare la riforma dell’Imu, che è fondamentale, perché c’è bisogno di fiducia e di calo della pressione fiscale”.

L’Imu 2013, dunque, potrebbe cambiare ancora, anche se al momento non è chiaro come e in che termini: il principale vincolo resta infatti il rispetto della scadenza del debito concordata con l’Unione Europea, che anche se ha sostanzialmente approvato la decisione dell’esecutivo si riserva di verificare l’effettiva copertura finanziaria in occasione della prossima chiusura della procedura per deficit eccessivo.

“Dentro il testo c’è un’attenzione molto forte alle imprese perché si indica fra le priorità (della riforma dell’Imu, ndr) la previsione di forme di deducibilità dell’imposta pagata sugli immobili” materiali e industriali, ha comunque dichiarato al termine del Consiglio dei ministri Enrico Letta, lasciando dunque aperto uno spiraglio.

Ad ogni modo, entro la fine di agosto l’esecutivo ha in calendario la riforma di tutte le tasse sul mattone – con la concreta ipotesi della creazione di una service tax, ovvero un’imposta che unirebbe Imu e Tares – e qualora non dovesse riuscire nell’intento si troverebbe nella situazione di dover chiedere ai contribuenti italiani, nessuno escluso, di pagare entro il 16 settembre la rata dell’Imposta Municipale Unica sospesa a giugno: un rischio che per la propria sopravvivenza non può permettersi di correre.


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